Patonza

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(16.6.2013) All’inizio fu «A Fra’, che te serve?». Poi vennero i «furbetti del quartierino», «abbiamo una banca», «la patonza deve girare», sino all’ineffabile «a mia insaputa», detto a giustificazione di qualcosa che ti è stato regalato per fare delle porcate. I virtuisti hanno contribuito con «inciucio» e «casta», ma tutti i ceti hanno dato per questo lessico del nuovo millennio. Si prenda il «corpamente» dello ndranghetista calabrese che spiega al neofita lombardo come qualmente un affiliato diviene veramente tale quando per la prima volta riempie di botte qualcuno che non paga il pizzo. Corpamente, dunque, non corporalmente, come avrebbe detto qualche filosofo irrazionalista. E, per finire, fresco fresco di giornata, ecco «quel fango di Falcone», contributo espressivo della nobile schiatta dei calciatori, come risulta dai dialoghetti intercettati tra il centrattacco del Palermo e il suo compagnuccio mafioso di quartiere.