A ciascuno il suo burqa?

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Torna tragicamente il burqa in Afghanistan, ma pare che anche in Italia alle donne sia imposto un burqa particolare, la difficoltà sempre più grande di poter abortire. Infatti, secondo un dato del 2016 del Ministero della Salute, quindi sottostimato rispetto alla tendenza ulteriormente affermatasi negli anni successivi, si registra un tasso di obiezione di coscienza negli staff delle strutture italiane pari all’85,2 per cento1. Ma cosa spinge ginecologi e anestesisti, sebbene questi ultimi in misura minore, a questa scelta di massa? Se si chiede in giro agli addetti del settore, la risposta è che una minoranza esigua lo fa per motivi religiosi, ma una parte più cospicua cerca di sottrarsi a un grosso carico di lavoro che si ritiene non essere adeguatamente remunerato. Alcuni anni fa all’ospedale Cervello di Palermo fu finanziato un progetto che agevolava e sveltiva le interruzioni di gravidanza farmacologiche. Pare che in quel periodo nessuno fosse più obiettore, e quando il progetto finì e con esso i soldi ecco di nuovo che si risveglia l’obiezione di coscienza. Morale della favola, ma visto che di mezzo c’è il denaro sarebbe il caso di dire immorale della favola, se ci fosse un riconoscimento economico il tasso di obiezione si dimezzerebbe. Ma, come si è detto all’inizio, chi fa obiezione di coscienza si appella spesso alla fede. «L’ho fatto per motivi religiosi — spiega un medico di Palermo, che pure rispetta la decisione delle donne, presa giustamente in autonomia — mi sentivo troppo in colpa e ho smesso». Come dargli torto? E una ginecologa obiettrice di Catania spiega che «l’obiezione quando c’è è totale: non fai differenza tra interruzione volontaria e aborto terapeutico, non interrompi nessuna gravidanza».  Giusto, per la dottoressa. E per la donna alle prese con un aborto terapeutico, chi le dà una risposta? Quanto agli anestesisti obiettori, semplicemente non vengono messi di turno quando ci sono da fare le interruzioni volontarie. «Li comprendo — commenta uno di loro — nemmeno io lo faccio a cuor leggero, mentre sono lì cerco di convincermi che sto facendo altro». Ecco l’estraneazione che esce dai libri di filosofia e plana sulla vita quotidiana. Si dirà, l’arretrato Sud. No, l’obiezione di coscienza contro l’aborto sembra che annulli il divario tra Nord e Sud. Infatti, la Sicilia e Bolzano negano questo diritto in modo identico. E forse anche i comportamenti sono identici. Molti medici lamentano l’abuso della procedura, anche quella chirurgica, da parte di donne che sembrano non usare contraccettivi: «ero a Trapani anni fa e ho visto praticare l’interruzione volontaria a una donna per l’ottava volta — afferma uno di loro, un anestesista — e non è un caso rarissimo». È vero, è un caso tutt’altro che raro che si verifica non da ora ma da molto tempo. Chi scrive ricorda che già all’inizio degli anni Novanta una ginecologa gli riferì una identica situazione, e si conosceva anche qual era la causa: il compagno della donna rifiutava di usare il preservativo e non voleva che lei prendesse la pillola o si facesse impiantare la spirale. L’anestesista di cui sopra conclude con molto understatement che «è chiaro che c’è un problema di informazione generale rispetto alla salute riproduttiva». È chiarissimo, ma più che informazione forse sarebbe il caso di parlare di formazione. Si può, in un paese dell’Occidente progredito? A quanto pare, no, perché l’individuo autonomo non tollera pedagogie. E non tollera il burqa delle donne afghane. Vuole solo i diritti. Il burqa delle donne italiane, anch’esse beninteso individui autonomi, quello si può fare, tanto è invisibile. E qui viene da pensare, ma è solo un cattivo pensiero, che a volte i diritti, nella loro unilaterale astrattezza, se è consentito dirlo en philosophe, sono mine anti-uomo, che anziché i corpi fanno saltare in aria la coscienza di uomini e donne.

 

  1. Eugenia Nicolosi, Troppi obiettori. Gli aborti tornano clandestini, «la Repubblica – Palermo», 17.8.2021, p. 5. Tutti i dati cui si fa riferimento successivamente nel testo sono tratti da questo articolo. []